Cristina D’Avena, le Verdi Note e il Piccolo Coro presentano “Il Segreto (per Mariele)”
58° Zecchino d’Oro: Cristina D’Avena, le Verdi Note e il Piccolo Coro cantano per Mariele Ventre
Cristina D’Avena, le Verdi Note e il Piccolo Coro dell’Antoniano, con i loro rispettivi direttori Stefano Nanni e Sabrina Simoni, si preparano a regalare ai telespettatori di Rai1 un momento memorabile: sabato infatti, durante la finale dello Zecchino d’Oro, presenteranno l’inedito “Il Segreto”, brano dedicato a Mariele Ventre, indimenticata fondatrice del Piccolo Coro a lei oggi intitolato e storica ‘mamma’ dello Zecchino d’Oro, scomparsa il 16 dicembre 1995. Un Piccolo Coro formato da soli 5 bambini alla fondazione nel 1963, ma ben presto divenuto un Grande Coro, del quale Mariele ha fatto un’istituzione costruendogli una popolarità senza confini, ‘piccolo’ per 58 edizioni solo per l’età dei giovanissimi bolognesi che lo hanno fatto restare sempre bambino. “Il Segreto”, omaggio musicale dedicato alla Ventre nel 20esimo anniversario della sua morte, è disponibile su iTunes (http://bit.ly/ilsegretopermariele) e come bonus track nel cofanetto del 58° Zecchino d’Oro. La canzone, arrangiata da Alex Volpi, porta la firma di due ex voci del Piccolo Coro, allievi di Mariele negli anni 90, che oggi cantano con le Verdi Note dell’Antoniano: Alessio Zini e Sara Casali (nella foto). Intervistati in ESCLUSIVA per Lanostratv.it, Alessio e Sara hanno raccontato com’è nato il loro nobile progetto.
Alessio Zini e Sara Casali, l’attesa finalmente sta per terminare: sabato, in occasione della finale dello Zecchino d’Oro, presenterete su Rai1 “Il Segreto”, brano che avete scritto per ricordare Mariele Ventre a 20 anni dalla sua scomparsa. Com’è nata questa idea?
Alessio: “L’idea è nata in mezzo a mille pensieri e scambi che normalmente ho con Sara. Dopo l’avventura di ‘Cambia Musica’ l’anno scorso, scritta per festeggiare i 25 anni di attività delle Verdi Note, abbiamo immediatamente osservato come anche nel 2015 sarebbe caduta una ricorrenza importante: 20 anni dalla scomparsa di Mariele. Da qui, la volontà di scrivere un pezzo!”.
Sara: “Dopo questa fase iniziale di confronto, in realtà il brano è ‘sbocciato’ tra le nostre mani con una naturalezza che ci fa pensare di essere stati, se così si può dire, guidati nella stesura. Il testo in pochi minuti ha preso forma e anche la musica è venuta in modo molto spontaneo, l’abbiamo scritta con il cuore e quando abbiamo riascoltato la nostra, seppur semplicissima, bozza piano e voce per la prima volta ci siamo commossi”.
[dopo la fotogallery, l’intervista integrale]
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Con “Il Segreto” avete unito le voci delle Verdi Note, del Piccolo Coro e di Cristina D’Avena:“Mille voci per seminare amore”, come afferma il testo della canzone. Vi aspettavate di riuscire a mettere insieme quelli che sono un po’ i simboli, o le colonne portanti se vogliamo, dello Zecchino d’Oro e dell’Antoniano: il coro dei bambini, il coro degli ex-bambini e la ‘figlia’ per eccellenza di questa trasmissione, Cristina D’Avena?
Alessio: “Il pensiero, sono sincero, è nato immediatamente insieme alla canzone! Quando abbiamo riascoltato la prima demo, ci siamo guardati e ci siamo detti all’unisono: “Questa canzone deve cantarla Cristina D’Avena insieme a tutti noi, sia grandi che piccoli! Perché Mariele è in tutti noi!”. Poi, tra il dire e il fare, ci sono di mezzo tanti dubbi, insicurezze (Piacerà a Cristina? Piacerà all’Antoniano?). Settimane di lavoro per costruire il progetto… e alla fine siamo orgogliosi di avere contribuito a riunire la famiglia!”.
Sara: “Si sono riunite tre importanti realtà: l’Antoniano, Cristina insieme alla Crioma, e la Fondazione Mariele Ventre. La Dottoressa Maria Antonietta Ventre, sorella di Mariele, ha da subito dato sostegno al progetto, è stato veramente un momento speciale quello in cui le abbiamo fatto ascoltare la canzone per la prima volta (anche se in versione “piano e voce”): abbiamo trascorso un pomeriggio bellissimo immersi nei ricordi. Allo stesso tempo, oltre ai due cori con i loro direttori Sabrina Simoni e Stefano Nanni, tengo a dire che tutto lo Staff Antoniano ha contribuito, con l’amicizia e la professionalità di sempre, a far sì che questo progetto prendesse forma. Anche Cristina D’avena, con tutta la Crioma e il suo staff, ha aderito alla causa con entusiasmo, e la sua interpretazione profonda e sentita ne è la prova. Il suo canto esprime un’emozione che fa trasparire quel rapporto specialissimo che c’era tra lei e Mariele. A Mariele, insomma, nessuno ha saputo dire di no, sentiamo tutti che comunque lei è ancora con noi!”.
“Mille voci per seminare amore”, ma anche “Mille voci, una voce”, come il titolo di un brano dello Zecchino d’Oro 1987. Un’unica grande voce composta, come abbiamo appena detto, dal Piccolo Coro, dalle Verdi Note e da Cristina D’Avena, insieme per cantare un testo che avete scritto di vostro pugno. E’ difficile raccontare attraverso la musica, o meglio far conoscere agli altri, una persona che tutto il mondo ha amato, ma che voi, meglio di chiunque altro, avete conosciuto davvero fino in fondo?
Alessio: “Esattamente! Quella frase nasce anche per ricordare proprio ‘Mille voci, una voce’ a cui Mariele era davvero legata. Rispondendo alla domanda: sì, è difficile. Nonostante lo Zecchino d’Oro e il Piccolo Coro abbiano una storia e una rilevanza internazionale, è sempre più difficile spiegare che Mariele e l’Antoniano siano stati dei pionieri e lo sono ancora oggi. Oggi diamo per scontato che esista un repertorio per bambini, che esista il concetto di ‘coro’ così come lo conosciamo. In realtà, questi concetti non esistevano in maniera così strutturata prima di Mariele e prima dell’Antoniano dei frati minori. Mariele ha pensato che potesse esistere un nuovo genere musicale con una propria identità, un nuovo modo di fare musica corale e TV, all’interno di un pensiero alto, non solamente di stampo artistico. Qui nasce lo Zecchino d’Oro e quindi il Piccolo Coro che, unendo l’educazione alla solidarietà, hanno dato vita al più grande repertorio al mondo di musica per bambini, di riconosciuta qualità. Non filastrocche, ma vere e proprie canzoni che perseguono ideali elevati, puntando alla condivisione di un messaggio”.
Sara: “Il nostro sogno era poter raccontare agli attuali spettatori dello Zecchino chi era Mariele, vista ‘dallo scaleo con i gradini’ del coro. Ci sono già altre bellissime canzoni dedicate a lei, ma noi volevamo dare una prospettiva diversa. Nel brano non c’è mai il suo nome, se non nel titolo, perchè il focus è, come ha appena spiegato Alessio, sul suo messaggio, sui valori che ancora oggi ogni suo corista (perchè coristi si rimane per sempre…) porta con sè, come una preziosissima eredità. Il canto, e più in generale la musica, non come semplice esibizione, ma come potentissimo strumento per portare il sorriso, la speranza, la fraternità, la fede… sono concetti che ognuno di noi ha toccato con mano durante l’esperienza del Piccolo Coro. Questo era il segreto di Mariele: lei sapeva benissimo che la musica avrebbe compiuto quei miracoli di cui la vita di ogni giorno ha una sete insaziabile”.
Che ricordo avete di Mariele? La ricordiamo tutti sempre molto sorridente dirigere il Piccolo Coro durante lo Zecchino d’Oro e gli spettacoli ad esso legati: ma com’era nella vita di tutti i giorni, durante le lezioni di canto o nelle prove per concerti e trasmissioni televisive? Se doveste definirla con pochi aggettivi…?
Alessio: “Dolce, sorridente, esigente, severa, caparbia!”.
Sara: “Profondamente credente, diretta, instancabile, riconoscente”.
“Tanti piccoli passi nel vialetto d’asfalto” è l’inizio della canzone, un vialetto che sappiamo si tratta di Largo Mariele Ventre, un tratto di strada che è impossibile non percorrere per arrivare all’Antoniano. Mariele è nel vialetto d’asfalto, è nella sala prove, è nei corridoi, è nello studio Tv… insomma, è ovunque nell’Antoniano, che è stata la sua seconda casa, e nei cuori di chi l’ha conosciuta e amata: come ha segnato la vostra vita questa piccola grande donna?
Alessio: “Non saprei da dove partire… Spesso mi vengono in mente dei flash che mi rendono noto come molte mie scelte siano state prese, probabilmente, pensando inconsciamente agli insegnamenti di Mariele. La costanza, la caparbietà, l’agire pensando continuamente a come migliorare un’idea, un prodotto, con il fine ultimo di perseguire sempre e comunque ideali elevati, è un ‘marchio di fabbrica’ che viene dall’Antoniano e da Mariele. Se oggi lotto ogni giorno, anche nelle mie esperienze lavorative, per cercare di affermare che ogni azione, in un qualunque contesto, da quello personale a quello aziendale, deve tendere sempre e comunque, senza deroghe, al compimento concreto di alcuni valori, è perché qualcuno mi ha dimostrato tanti anni fa che è possibile. Ma non è una strada in discesa… Anzi: per lo più è in salita!”.
Sara: “Mariele è stata un’insegnante, una seconda mamma, una catechista, una ‘allenatrice’, una guida e come si direbbe oggi, una mental coach! Abbiamo trascorso davvero tanto tempo insieme a lei durante la nostra infanzia, ed è inevitabile che un percorso così speciale e profondo influisca nelle nostre vite di adulti. Cerchiamo di portare avanti quei valori anche adesso, perchè fanno parte integrante di noi. Sappiamo che ‘fare squadra’ è fondamentale per costruire qualcosa di grande, perchè davvero, come diceva proprio la canzone “Mille voci una voce, ci vuol niente a far le cose più incredibili, specialmente se hai qualcuno che ti aiuterà”. E Mariele ha davvero realizzato le cose più incredibili, con i suoi ‘piccoli passi’, uno dopo l’altro, senza fermarsi mai”.
Ringraziamo Alessio e Sara per l’intervista e facciamo alle Verdi Note, al Piccolo Coro e a Cristina D’Avena un grande in bocca al lupo per l’attesissima esibizione di sabato, invitando i nostri lettori a sostenere “Il cuore dello Zecchino d’Oro” facendo una donazione per “Operazione pane” al numero 45505.